L'incontinenza urinaria colpisce in Italia oggi circa 5 milioni di donne al di sora dei 40 anni d'età. Un problema che spesso costringe chi ne soffre all'isolamento per l'imbarazzo. La chirurgia tradizionale pregiudicava, spesso, l'attività sessuale della donna. Le nuove metodiche, invece, assicurano pronta guarigione e ripresa, oltre a garantire qualità di avita dagli standard più che accettabili.
OSPEDALE SANTISSIMA ANNUNZIATA DI CHIETI. Nel nosocomio teatino questa chirurgia all'avanguardia è arrivata. E' chirurgia mininvasiva che si effettua nella Clinica ostetrico-ginecologica dell’ospedale "Santissima Annunziata" di Chieti, per risolvere disturbi come il prolasso dell’utero e l'incontinenza urinaria, che possono insorgere in seguito a gravidanza, parto o menopausa, pregiudicando la qualità della vita delle numerose donne over 40 che ne soffrono, stimate in circa 5 milioni . Si tratta, però, di problemi che oggi possono essere risolti grazie all’utilizzo di tecniche innovative, garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, grazie alle quali viene compiuto un vero e proprio restyling del pavimento pelvico, l’insieme dei muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali.
IL PRIMARIO. «Queste nuove metodiche sono utilizzate abitualmente nella nostra unità operativa - chiarisce il Direttore Marco Liberati, che guida l’équipe composta da Franco Frondaroli e Alessandro Santarelli – per intervenire in modo risolutivo in caso di abbassamento dalla sede naturale di una o più strutture pelviche, quali utero, vescica o retto. Facciamo ricorso alla chirurgia mininvasiva, quindi, per riportare gli organi nella posizione corretta e per ristabilire il regolare funzionamento, con indubbi vantaggi per la paziente, sia in termini di dolore post operatorio che di ripresa delle normali attività quotidiane».
L'INTERVENTO. Gli interventi con le nuove tecniche richiedono una o due giornate di degenza, vengono eseguiti in anestesia locale e nella maggior parte dei casi sono risolutivi. Prevedono l’uso di piccole bende in polipropilene che vengono posizionate a sostituzione della parte di pavimento pelvico danneggiato, senza effetti invalidanti per la paziente.
«E’ importante informare le donne sulle nuove ed efficaci possibilità di cura per questo tipo di problemi – aggiungono Santarelli e Frondaroli – perché prolasso e incontinenza rappresentano ancora un tabù per molte, portate ad accettare con rassegnazione una condizione fisica ritenuta a torto inevitabile a una certa età. Una convinzione sbagliata e soprattutto pericolosa, perché se non ci si cura, i disturbi sono destinati a peggiorare. Occorre quindi superare il senso di imbarazzo che accompagna queste patologie e chiedere aiuto al ginecologo, più che mai vicino alla donna in questa circostanza per aiutarla a risolvere un fastidioso problema che ha pesanti ripercussioni sul fronte dei rapporti sociali e della vita di relazione, oltre che di coppia».
"Gli interventi classici potevano arrivare", continua Frondaroli, "a pregiudicare la vita sessuale della donna. Oggi questo non accade più".
«Si tratta di chirurgia innovativa", prosegue Liberati, "che utilizza protesi, piccole retine sottilissime, che vanno a sostituire i tessuti che non tengono più. Prima si utilizzavano i tessuti del paziente stesso, ma non si otteneva lo stesso risultato".
L’importanza dell’innovazione chirurgica viene sottolineata anche dal Direttore Sanitario della Asl Lanciano Vasto Chieti: «Quella adottata in Clinica ginecologica è una tecnica che rappresenta un punto di svolta per le pazienti con questi disturbi – sottolinea Amedeo Budassi –. Una nuova opportunità che le donne devono cogliere per riappropriarsi di un’esistenza normale e vivere con serenità le diverse stagioni della vita».
CONTATTI E RECAPITI. Per saperne di più si può contattare la clinica ostetrico-ginecologica di Chieti al numero di telefono 0871.358247 o navigare sul sito aziendale http://www.asl2abruzzo.it/
Questo Blog è ideato e condotto nello spirito di Creative Commons. Sei libero di riprodurre tutto il nostro materiale, non alterandolo, citando la fonte e non traendone vantaggi economici. Alcune foto potrebbero essere prese dal Web e ritenute, per questo, di dominio pubblico. I proprietari contrari alla pubblicazione potranno segnalarlo alla mail: sipobeverelli1@gmail.com
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